PrefazioneSono trascorsi più di cent'anni da quando Willem Einthoven inventò l’elettrocardiografia, immergendo le estremità di tre arti in bacinelle contenenti soluzione salina e collegandole a un galvanometro, registrando così per primo i fenomeni elettrici del cuore. Per lungo tempo, insieme alla radiografia del torace e un buon orecchio l’elettrocardiogramma (ECg) ha rappresentato il perno fondamentale della clinica cardiologica, provocando e stimolando l’intelligenza del medico e la sua capacità di informazioni che, integrate con il quadro clinico, consentivano diagnosi e prognosi altamente affidabili.
Lo sviluppo tecnologico in seguito, ha messo in secondo piano questo decisivo supporto diagnostico: ciò non ha tuttavia impedito all’ECG di conservare il suo valore indispensabile in un’ampia gamma di situazioni cliniche: dal pronto soccorso dei più periferici e sperduti ospedali sino alla realtà della rete dell’emergenza-urgenza nei grandi centri urbani, dove la diagnosi precoce di sindrome coronarica acuta o di aritmie cardiache minacciose rappresenta il confine estremo per il salvataggio di vite umane. In questo contesto va sottolineato come l’interpretazione dell’ECG va in primo luogo analizzato, poi descritto, e solo alla fine impiegato per formulare una diagnosi corretta. Quante volte ad un paziente è stato attribuito un evento ischemico solo sulla base di un’onda T negativa o per la presenza di anomalie aspecifiche della ripolarizzazione.
Per questo motivo ci è parso opportuno e utile racchiudere in un sintetico testo atlante di elettrocardiografia l’esperienza maturata in trent’anni di lavoro in ospedali di frontiera, dove le più importanti evenienze cardiologiche si sono presentate in tutte le loro manifestazioni. Il senso di quest’opera, nel contesto di un’offerta ampia e variegata, risiede principalmente nel connettere le basi elettrofisiologiche, sinteticamente rappresentate, con la realtà clinica, soprattutto nella molteplicità iconografica.
Particolare attenzione è stata dedicata alle alterazioni elettrocardiografiche in corso di angioplastica coronarica, laddove il segnale ECG risulta fondamenta per valutare appieno, quindi , in una realtà diagnostico-terapeutica moderna.
Si tratta di un testo essenziale, accompagnato da molti tracciati elettrocardiografici.
I cardiologi clinici, i medici di pronto soccorso, quelli del sistema dell’emergenza-urgenza, gli internisti, gli anestesisti che valutano il malato prima di un intervento chirurgico, i rianimatori alle prese con un paziente critico: ecco i destinatari di questa fatica[…]
Vigevano, Aprile 2009 Massimo Romanò
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Ciao Matteo!
RispondiEliminaIntanto grazie di essere passato nel mio blog. :)
In secondo luogo grazie dei complimenti!
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Fosco Del Nero
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